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lunedì 17 novembre 2014

Metempsicosi dei ricordi

Nel presente blog tutte le parole sconvenienti saranno camuffate con perifrasi di dubbio gusto.
Come al solito il racconto non si riferisce a persone, cose, bla bla bla, cani, gatti, bla bla, animali della fattoria, poeti e filosofi illustri, molluschi marini, giocatori di NBA degli anni ’90 ed eventi realmente accaduti. L’autore ha una fervida fantasia dovuta al suo stress cronico da utilizzo sconsiderato di codici commentati. Bla bla bla. 

Ti svegli, il giorno dopo e ci pensi. Come se non fosse mai cambiato nulla, come se fossi ancora un teenager, anche se hai 28 anni suonati.

16 anni. 

La guardavi passare nei corridoi, con le sue amiche, bellissime. I gioielli della terza ragioneria e lei il diamante che ti faceva correre a scuola con il sorriso. In ritardo come sempre. Eppure tu eri l’unico a cui lei sorrideva. Beh a te e al suo fidanzato, un principe Marocchino di 1.98 (che per privacy chiameremo Scottie Pippen).  Pelle nera avorio. Il più ricco. Il più bello. Inarrivabile. 30 cm all’attivo. E ti era anche simpatico, accennavi loro un mezzo saluto con la mano, masochistico, quando ti passavano vicini, ma loro non potevano nemmeno degnarti di uno sguardo, non eri nessuno. 

E la mattina, ogni dannata mattina ti svegliavi con una strana sensazione. Che non le saresti mai piaciuto. Fino a quella notte, in cui chiamasti il tuo migliore amico.

“Ciao Immanuel, hai il CODICE SEGRETO?”

“Ma Catullo... è l’una di notte porca "moglie del maiale",domani abbiamo anche la verifica di fisica, capisci, fisica!”

Per un non ben precisato motivo avevi 8 in fisica. Non avevi mai capito un "membro maschile", ma avevi 8. Misteri della vita. Potevi prendere anche 4,nessun problema”.

“Immanuel ce l’hai sto numero dè telefono o me devo arabbattà peccercarlo?” 

“Catullo, a parte che sai che odio quando parli in romanesco, che sei mezzo siciliano e mezzo austriaco e vivi in Pianura Padana, ma se intendi per CODICE SEGRETO il numero di cellulare di LEI…si ce l’ho. Mi sei costato un sacco di figure di Kopron, ma se è quello che vuoi. Beh ecco…333….ora dormi che domani mi devi passare tutti gli esercizi. Che poi come fai ad essere il migliore della classe in una materia in cui si usa esclusivamente la zona grigia lo sai solo tu”. 

“Immanuel, li mortè, grazie mille”. 


Dritto verso la tua scrivania, iniziavi a comporre le più belle strofe, il rifacimento di una poesia, in stile Rap. Odi et amo. 
Dovevi sorprenderla. In mano il tuo Startac e giù a digitare come un folle in piena notte. 

INVIO.

E si compì il miracolo. Il giorno dopo te la ritrovasti sulla porta della tua classe, appoggiata con la spalla sullo stipite. Ti scrutava, la mano sul viso, con un dito si picchiettava le labbra come per capire chi fossi. Un accenno di sorriso. Le sue amiche dietro ridevano, curiose. Eri riuscito nell’impresa della tua vita. Sentivi le orecchie bollire. Le voci  erano ovattate, non udivi nulla tranne che il tuo flusso sanguigno. Lei ti parlò, una frase, ti bastava . Ci eri riuscito, avevi distrutto il muro invisibile che c'era fra di voi. Saresti diventato il re del Liceo, di te stesso. Come nei film americani. Il bivio,eccolo!
Ma riusciti a distruggere ogni cosa…senza rispondere ti girasti dall’altra parte. Sentivi il suo silenzio dietro di te. Lo stupore sordo delle amiche. 

Non dormisti tutta la notte. 

“Immanuel, ciao sono io”.

“Catullo ……………………………………………….. (la bestemmia più lunga mai udita), sono le tre di notte e mi chiami a casa …………………………(scomodò anche un certo Ganesh), che cosa vuoi ancora?”

“Nun zo che ffà, ho sbagliato tutto, l’avevo in pugno, capisci? E l’ho lasciata andare via…”

“In mano al massimo ora hai il tuo Beagle (noto brigantino della Royal Navy ottocentesca). E comunque ora dormi, vedrai ne farai ancora di errori, ne farai in continuazione nella vita”.

Immanuel è sempre stato dannatamente saggio, da grande avrebbe  certamente intrapreso la carriera di filosofo. 

“No Immanuel non ne farò mai più”. Fu il patto con te stesso.

Cinzia,Pimpa,Rubia,Larga,Mattea, Pecorina,Ginepra,Luganega. Le donne che seguirono. Non facesti più sentire loro alcuna insicurezza. La promessa era mantenuta. 

Ma un dannato sabato...conoscesti LEI. Una nuova LEI. 15 anni dopo. Così dannatamente bella. E nonostante la tua età, tutte le tue storie, le tue donne, le tue sofferenze, tornasti ad avere 16 anni, e parlare delle stesse persone che odiavi dei luoghi che frequentavi e delle serate in discoteca. E ricominciasti a sbagliare ogni cosa. 

“Ciao Immanuel.”

“Ciao Catullo, lo sai che domani devo tenere una lezione all’Università degli studi di Pergamo sulla fenomenologia dello spirito,  e quel gran porco…………………………………………sono le 4 di mattina, ho come un di déjà vu”. 

“Avevi ragione ho sbagliato ancora”.

“……”

“Si, non ricordi?”

“…….”

“Me lo dicesti tu quella notte”

“……..”

“Avevi ragione, però ora so come fare! Loro amano gli errori. E io sono un maestro, cadrà ai miei piedi”.

“almeno lavateli a ‘sto giro, che non ti lavi da un mese abbondante".

“Grazie, ho basato la mia vita su una tua frase. Ma ora ho imparato, domani sbaglierò ancora e ancora”.

“Fa un po’ come te pare brutto squinternato, io me ne vado a letto. Però prima volevo dirti una cosa: ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale”.

Dannato filosofo Hegeliano.


Quanto ti voglio bene.

1 commento:

  1. http://www.poesieracconti.it/poesie/a/gabriele-dannunzio/stringiti-a-me

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