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lunedì 12 gennaio 2015

Tonight

Questo è un esperimento letterario-musicale. Il post è stato creato per essere letto in circa 4 minuti ascoltando in sottofondo la canzone dei Fun “We are Young”. Alcuni pezzi sono scritti cercando di ritmarli come la canzone.  Quindi, youtube aperto, canzone a palla. E fatemi sapere. Il vostro praticanteaffogato di quartiere.



Lui è li che mi aspetta, sta facendo finta di non vedermi. Mano sui suoi capelli sempre scompigliati, sa di avere dei bei capelli. E' il solito montato, l’ennesimo. Dovevo stare a casa a friendzonare qualche sfigato in chat per sopprimere le mie insoddisfazioni. 

Dio Santo ora mi fissa e schiocca il suo cazzo di sorriso da figo quando in realtà è troppo ridicolo. Con me non ha chance. 

Merda mi sono fatta la ceretta un mese fa, non vorrei si arrivasse al dunque, troverebbe un peluche, beh certamente non capiterà, si bullerebbe con tutti i suoi amici. Conosco quelli come lui. Gli dirò che è stata una meravigliosa serata per poi dileguarmi come spesso accade, non troverò mai il ragazzo che mi capisca.

“ehi sciao sciome schtai”. Sbiascica in modo strano.

Rido. 

“Ehm”. Si schiarisce la voce. “Scusa ho ingoiato la cicca”. E si dà un colpo sulla coscia. Naaaa nessuna chance. Sono troppo per lui. Io voglio un uomo sicuro, che mi prenda, mi sbatta sul letto e che mi dica “Chica esto es estathe, con il suo accento latino”, “Questa sera ti farò schioccare le nacchere”.

Camminiamo per la città, Dio quanto cazzo è imbranato, inciampa e spesso si scorda le parole”. Strano,questo non mi infastisce,è così diverso. Continua a toccarsi i capelli. Probabilmente è un modo per mascherare il suo nervosismo, altro che pensare di essere il tricotico re dei praticanti. 

Ci sediamo in un pub, ordina anche per me. Due analcolici. Non ha il fisico. 

Inizia a raccontarmi della fantapolitica complottistica che lo riguarda:” Sai ci sono stati molti problemi, penso che la CIA mi segua, legga il mio blog, sono troppo noto, non so come fare”. 
Ok, è pazzo. 

“E poi quel cazzo di jackrussell mi guarda tutta la notte, e mi fa le puzzette nel naso, ma santo Dio come gli voglio bene”. Ora cosa diavolo c’entrano i jackrussell???

“Se non fosse per l’arte  sarei già impazzito, non riesco a vivere come fanno i miei colleghi, studiando, titillandosi con i loro decreti ingiuntivi, lo fanno con molta passione sai…l’altro giorno ho dipinto un sasso con le fattezze di un canguro”. Ok, ok, forse è meglio chiedere il conto. 

Usciamo. Anche la minima possibilità di avermi sua è scemata. Il mio peluche è salvo. 

Ma poi si sofferma, guarda in alto. “Le persone non guardano mai ciò che ci sta intorno, sono solo pronte a giudicare fino ad un certo livello dell' orizzonte. Non alzano la testa. Cosa vedi davanti a te,ora?”. 

“Una vetrina rossa con delle scarpe da donna di marca, sicuramente di fattura cinese”. Sono dannatamente acida, quanto mi piace.

"E cosa ne pensi?”

”Che fanno cagare per quello che costano”. Dico evidentemente schifata.

"Si è vero, ne ho appena regalato un paio a mia madre” “Ma ora prova ad alzare lo sguardo, cosa vedi?”. Mi mette una mano sotto il mento sollevandomi la testa, era da molto che qualcuno non mi toccava... se non in coda al supermercato. 

Sopra l’orribile negozio di scarpe si erge un palazzo rinascimentale, una terrazza imponente con delle magnifiche statue”. Sono a bocca aperta. E il vapore lo conferma.

"E ora segui quello che faccio io”. Inizia a girare su se stesso con le braccia aperte. Non posso che soddisfare questa sua ennesima pazzia. Un campanile, le Mura di città Alta e le sue luci, il teatro. 

“Hai ragione è magnifico!!!” Sono presa da questo turbinio e giro e continuo a girare, e lui con me, sembriamo due cazzo di pazzi…e ridiamo a crepapelle, strafatti dalla forza centrifuga. 
"Guarda! Le immagini si mescolano come le tempere". Urla come se stesse parlando ad un vecchio! Ma non me ne fotte niente perché stasera mi sento come non ero da  tempo! 

E poi...mi prende la mano e poi l’altra e mi ferma. Non è più il ragazzo insicuro di prima, le sue braccia intorno ai miei fianchi mi avvolgono in una presa morbida ma decisa. Impietrita. Mi bacia.  

“Elevare lo sguardo, oltre”. 

Ci salutiamo, entro in auto e lo vedo andare via con il suo ridicolo passo baldanzoso. Il ragazzo nano che vende le rose lo ferma e inizia a discutere con lui. Gli indica di alzare la testa (vorrà baciare anche lui?). 

Scompare dietro l'angolo, forse non lo rivedrò. Ma questa sera, dopo un inverno di sentimenti mi sono ricordata dell’importanza di osservare le cose, le persone e volare. Il tempo delle critiche, del cercare il professionista-ricco-che-è-già-un-buon-inizio, del volere il macho a tutti i costi, lo posticipo a domani.

Stasera sono tornata ad amare gli Uomini.

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